4/1/2024
Ecco un esempio di come sarebbe strutturata un'autofattura elettronica per un acquisto di beni da un fornitore extra-UE come Amazon in Germania:
AUTOFATTURA ELETTRONICA
Tipologia di documento: TD18 (soggetto UE)
Fornitore: Amazon
Destinatario: [Tuo nome/ragione sociale] - [Tua Partita IVA]
Soggetto emittente: [Tuo nome/ragione sociale]
Contenuto della fattura: Acquisto di beni - Numero 300 telefoni cellulari
Imponibile: €750,00
Importo IVA: Non previsto per reverse charge
Totale: €915,00
In questa autofattura elettronica, si utilizza il codice TD18 per indicare la tipologia di documento come soggetto UE (fornitore extra-UE). Vengono inseriti i dati del fornitore (Amazon) e del destinatario (tuo nome/ragione sociale e Partita IVA). Poiché sei tu che emetti l'autofattura, il soggetto emittente è anch'esso il tuo nome/ragione sociale. Nel contenuto della fattura, viene specificato l'acquisto di beni (300 telefoni cellulari), e viene indicato l'imponibile di €750,00. Poiché si tratta di un reverse charge, l'IVA non è prevista. Infine, viene indicato il totale comprensivo di IVA, che è di €915,00.
4/1/2024
Quando un cliente acquista beni o servizi da un fornitore al di fuori dell'Unione Europea, deve essere consapevole degli adempimenti necessari per tale operazione, rispettando le regole del territorio in cui risiede.
È importante ricordare che l'autofattura per l'acquisto di beni o servizi da fornitori extra-UE è regolata dal principio del Reverse Charge (art. 17, co. 2, DPR n. 633/72). In questo caso, il cliente diventa il soggetto responsabile dell'imposta, anziché il fornitore estero, e quindi è il cliente stesso che deve emettere l'autofattura.
Dal punto di vista tecnico, i documenti utilizzati per l'autofattura per l'acquisto di servizi extra-UE possono essere i seguenti: TD17, TD18 e TD19. In particolare, l'autofattura TD17 è obbligatoria quando il fornitore dei servizi è un soggetto esterno e l'acquirente è residente in Italia. In questo caso, l'acquirente deve emettere un'autofattura elettronica con l'integrazione dell'imposta da versare all'Erario.
A partire dal 1° luglio 2022, l'autofattura per l'acquisto di beni o servizi extra-UE deve essere emessa digitalmente in formato elettronico XML, entro 15 giorni dal mese successivo a quello in cui è avvenuta l'operazione.
Violare le regole dell'autofattura nelle operazioni in reverse charge può comportare sanzioni, che possono variare dal 5% al 10% del corrispettivo non indicato, con un importo minimo di 500,00 euro. È quindi importante rispettare scrupolosamente le regole stabilite per evitare conseguenze finanziarie indesiderate.
4/1/2024
Attualmente, le fatture verso clienti esteri non residenti in Italia devono essere inviate all'Agenzia delle Entrate con lo stesso formato informatico delle fatture per i clienti italiani e rispettare la stessa scadenza, entro 12 giorni dalla data della fattura.
In sostanza, emettere una fattura elettronica verso un cliente estero è simile a emettere una fattura verso un cliente italiano, con alcune differenze nella compilazione dei dati. In particolare, devi includere:
- Denominazione e indirizzo del cliente.
- Nel campo riservato alla partita IVA, inserire il codice ISO seguito dalla VAT number se l'azienda è nell'Unione Europea, o la parola ESTERO se l'azienda non è nell'Unione Europea.
- Non compilare il campo relativo al codice fiscale.
- Nel campo del codice univoco, inserire XXXXXXX.
- Invia al cliente estero una copia in PDF della fattura tramite email o altro mezzo.
Per quanto riguarda le fatture di acquisto da fornitori esteri, dal 1° luglio 2022 non è più possibile comunicarle all'Agenzia delle Entrate tramite l'esterometro. Le fatture con l'estero devono essere comunicate una alla volta, seguendo scadenze precise e lo stesso formato delle fatture elettroniche. In pratica, viene emessa un'autofattura da parte di chi riceve la fattura del fornitore per applicare l'IVA alla fattura ricevuta. L'autofattura deve essere compilata ed emessa entro il quindicesimo giorno del mese successivo a quello di ricezione della fattura del fornitore estero.
Da notare che questo procedimento non si applica alle importazioni da Paesi extra Unione Europea, dove l'IVA viene pagata in dogana. In questi casi, si deve fare riferimento al mese di esecuzione dell'operazione per stabilire la scadenza dell'autofattura.